Il senso illogico delle invasioni di palco, a Palermo Geolier annulla il concerto

Al dilemma del costo elevato dei biglietti per i concerti se ne stanno aggiungendo altri molto meno divertenti: l’invasione sul palco del pubblico, il lancio di cellulari e oggetti, insulti e ceffoni all’artista- ricorderete il caso di Ava Max poco più di un mese fa- che oramai deve imparare a schivare colpi non solo fuori dal backstage e a fine live.

Questi episodi non ricordano neanche lontanamente quel pubblico appassionato del teatro del settecento che per dimostrare la propria disapprovazione- una sorta di prima critica all’opera- lanciava uova e frutta marcia. Saranno cambiati i tempi, le modalità. C’è da chiedersi però il perchè. Cosa spinge chi la sa lunga su come agire indisturbato e fare un pò come gli pare ad un concerto. Disapprovazione, esibizionismo, noia?

Mi viene in mente Whitney Houston, nel film ” The Bodyguard” quando c’era un super Kevin Costner pronto a tutto pur di salvarle la vita, fuori e sul palco. A quanto pare però per Geolier non è andata proprio così. Lì ai Cantieri Culturali della Zisa a Palermo, non c’era nessun Costner di turno. C’erano però i “troppo pochi” , scrivono alcuni fan presenti, addetti alla sicurezza. Gli omini in gilet giallo per intenderci, i tuttofare nei live-sostegno psicologico al fan in preda al panico per il posto rubato, ingegneri mancati per quanto conoscono alla perfezione e a memoria ogni angolo dell’area- che ovviamente, sono i primi a dover essere scagionati in questa e altre vicende, un lavoro duro e non semplice il loro.

Saranno stati più di venti ad invadere il palco dopo appena mezz’ora di concerto del rapper napoletano che, tra incredulità e sgomento, ha dovuto terminare e annullare l’esibizione.

A chi dare la colpa? C’è chi si scaglia contro gli uomini della sicurezza, chi contro Palermo e il sistema corrotto, c’è chi ancora si scaglia contro l’organizzazione. Nessuno contro il mancato buon senso.

Ci vuole logicità, anche quando si crea disordine. Un atto illogico è quello di lanciare cellulari in faccia agli artisti, invadere senza senso il palco. Perchè se tutto questo ha senso, ha senso farlo. Fa parte della festa, del gioco.

Pubblicato da Talia Mottola

Instagram @keopecleo

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