“Buonasera Uagliù!” è con questa espressione che Chris Martin saluta lo Stadio Maradona, entra in scena ed è subito un trionfo di colori e sfere colorate che fluttuano nell’aria. Un ingresso trionfale che solo un concerto di respiro internazionale può regalarti. Ci sono voluti i Coldplay perchè i trasporti pubblici della città di Napoli fossero pianificati con orari prolungati-neanche in occasione dello scudetto c’è stata questa organizzazione- ci sono voluti loro e Bono Vox perchè la città confermasse in tutto il suo splendore l’unicità nell’accogliere artisti di fama mondiale.
Quarantacinquemila gli spettatori di questa sera, domani ne arriveranno altrettanti per un totale di 80.000 fans che attendevano i Coldplay dal 2017 in Italia. Il gruppo britannico decide di ritornare nel Bel Paese con due tappe, Napoli e Milano.
A parte le polemiche sui 300 biglietti gratuiti concessi al Comune di Napoli, a dire il vero l’unica aria che nella città partenopea si è respirata in questi giorni è solo quella di una festa post scudetto che si prolunga. Un Chris Martin che passeggia sul lungomare Caracciolo e che visita Pompei con la compagna sono immagini che resteranno impresse nella mente di ognuno di noi e che ci danno quasi l’impressione di aver vissuto un’importante pagina di storia.
Avrebbe voluto Enzo Avitabile al proprio fianco come ospite d’onore e locale, il frontman dei Coldplay. Un invito che l’artista partenopeo ha dovuto declinare a causa del tour in Algeria. La band dei The Kolors prima dell’arrivo del gruppo inglese a Napoli ha fatto uscire un singolo, “Suonare prima dei Coldplay forse sì, forse no” cantano in “Italodisco”. Esemplare l’accoglienza, l’organizzazione, esemplare lo spettacolo di questa sera al Maradona così come esemplare da parte di Martin è stato salutare in napoletano il pubblico di questa sera. Lo ha capito anche lui, che Napoli ha un’identità propria e univoca.
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